Abbiamo una storia da raccontarvi!
Una storia che rende chiara l’importanza di credere in qualcosa e impegnarsi per raggiungerla.
Tutti abbiamo un sogno nel cassetto e non vediamo l’ora di avere tempo e risorse per vederlo realizzarsi! La Vita è il più intenso percorso di crescita che scegliamo di affrontare, per conoscere noi stessi ed imparare a comprendere ciò che ci circonda; più in piccolo esistono altri sentieri, intesi come scelte o periodi, che arricchiscono la nostra esperienza.
Vi vogliamo raccontare di Raffaella e della sua tenacia a partecipare, con tutti noi di VED, alla 49° Maratona di New York.
La Maratona di New York, la più famosa del mondo, che snoda i suoi 42,195 Km attraversando tutti e 5 i distretti della “Grande Mela” partendo dal Ponte di Verrazzano per concludersi al Central Park.
La prima maratona di New York si tenne nel 1970 con 127 corridori che pagarono $1 come quota di ingresso per partecipare alla corsa che allora si svolgeva percorrendo alcuni giri intorno a Central Park; 55 runners attraversarono la linea del traguardo.
Da notare che, per via dei ponti lungo il tratto e le salite della 1st Avenue e Central Park, il dislivello verticale è paria a 253 metri, ed il tempo che si perde durante la corsa in salita non è possibile recuperarlo nella discesa successiva. Quindi, chi partecipa alla maratona di New York deve considerare di perdere circa 60-90″ rispetto ad un percorso piatto.
Dall’Italia siamo stati i partecipanti più numerosi subito dopo i residenti, con 2.846 arrivi al traguardo.
Così Raffaella si racconta nella sua esperienza di domenica 3 novembre 2019 e con il valore aggiunto nell’averla vissuta anche in compagnia dei suoi colleghi dall’Italia:
“Se solo gli occhi avessero il dono di poter scrivere e poter parlare, avrei di sicuro il romanzo più bello da presentare. Tutto ciò però lo affido a poche, ma significative parole.
La maratona si pianifica, si modella, si scolpisce fino a prendere forma e vita, inebriando occhi, cuore e anima. È impagabile giungere al traguardo tanto ambito e sognato, tanto quanto vedersi la medaglia al collo e lasciarsi andare alle lacrime. Ho pianto prima della maratona e pensavo “ma sta succedendo?”; ho pianto all’ingresso del lungo viale che mi avrebbe portata al traguardo, quando il tifo si è fatto assordante; ho pianto all’arrivo quando alzando gli occhi al cielo gli ho affidato il bacio più intenso ed ho pensato “che ho fatto?”. Non è una gara, non ci sono avversari, non ci sono ambizioni personali se non volere ardentemente giungere a quel finish. C’è, invece, il fiato che manca per l’emozione fortissima di un sogno divenuto realtà, di una gioia immensa per aver avuto il coraggio e la caparbietà di rincorrere…
La maratona, questa maratona, è una magia rara fatta di milioni di occhi che ti osservano, di mani che non smettono di battere, di voci ed incitamenti che fanno da sottofondo al proprio incedere.
New York è questa…. calore, brividi, lacrime, immensa nei suoi numeri e nella sua forza trascinatrice. A New York tutto si compie…. gambe, testa, cuore e lacrime che accompagnano 42 km e 195 m a perdifiato.
Se medaglia è stata…. grazie New York, ….”
… e nel frattempo dall’Italia, anche noi viviamo una parte di questa esperienza:
“Sapevo che Raffaella amava correre e quando mi ha detto che aveva acquistato il biglietto per la maratona di New York è diventata la mia eroina!…
Ho seguito l’impresa alla TV per la prima volta, cercando di vederla tra le migliaia di persone che dal ponte di Verrazzano correvano per 42 e più km fino a Central Park.
L’ho immaginata sotto quel cielo azzurro, incitata da un sacco di gente, mentre in cambio della fatica aveva gli occhi pieni di bellissime immagini e il cuore ricco di emozioni.Quando mi ha mandato la foto della medaglia sono stata orgogliosa della mia piccola-grande collega, che con tutta la sua costanza, determinazione, passione e forza era riuscita nella sua impresa!
Brava Raffaella!!!
E adesso aspettiamo la tua prossima avventura!!!”– Annalisa
Come Raffaella alla New York Marathon anche la VED sta percorrendo la sua maratona da oltre 50 Km (km=anni) grazie all’impegno delle persone che la compongono. Di fronte alle opportunità, presentatesi lungo questi anni, il valore umano ha vinto sempre, scegliendo di partire dal via e credendo nelle capacità del gruppo e nel mettersi alla prova; a volte tentando anche l’impossibile (scoprendo con soddisfazione che non lo era – “Una delle più grandi scoperte che un uomo può fare, una delle sue più grandi sorprese, è scoprire che può fare ciò che aveva paura di non poter fare.” –Henry FORD). Resistenza, resilienza, squadra, tenacia, queste le parole principe alla base di qualunque sfida valga la pena affrontare, come già citato da Raffaella!
La VED ringrazia Raffaella per aver condiviso il suo sogno e la sua esperienza che racchiude al suo interno le sfide che tutti noi continuiamo ad affrontare giornalmente per rimanere sempre in testa al vantaggio di accrescere l’esperienza individuale e di gruppo!